La Pineta
La pineta costituisce un ambiente unico, un continuum tra mare e terra. Crea un microclima particolarmente favorevole durante la stagione estiva e contiene all’interno elementi di alta valenza naturalistica. Pineto deve il suo nome proprio alla Pineta.
Fu Luigi Corrado Filiani, possidente colto e lungimirante, ecologo ante litteram, ad avviare, ai primi del ‘900, il progetto che avrebbe segnato la storia e il contesto urbanistico della futura Pineto: la realizzazione di una pineta litoranea, che riproponesse la situazione dell’antica selva litoranea scompasa a causa del forte utilizzo del legname attuato nei secoli precedenti.
L’opera si avviò nel 1923 e, dopo un difficile lavoro di bonifica dell’area consistente nel livellamento e trasporto di terra su una vasta zona litoranea occupata principalmente da vegetazione di tipo mediterraneo, vennero piantati più di 2.000 alberi tutti di Pino da pinoli (Pinus pinea), alti da 4 a 6 metri e con una sistemazione di protezione e irrigidimento “a castello”, per resistere ai forti venti ed all’aereosol marino. Successivamente, furono realizzati, ad opera del Corpo Forestale dello Stato, due diversi impianti: il primo a Pino d’Alleppo (Pinus halepensis) e il secondo, più recente, anch’esso con Pino da pinoli.
Il Pino d’Aleppo è il più mediterraneo dei nostri pini, molto resistente al caldo e alla siccità, è probabilmente autoctono per l’Abruzzo, il Pino da pinoli, spesso anche chiamato domestico, è invece certamente di origine colturale ed è di facile identificazione dal tipo di pigna al cui interno si trovano i tanto conosciuti e prelibati pinoli.
IL PERICOLO DI INCENDIO IN PINETA
La protezione delle Pinete litoranee comporta implicazioni etiche, culturali, educative ed economiche. L’AMP si impegna nel promuovere presso gli enti preposti per la adozione di un progetto di antincendio boschivo efficace e funzionante.
Perché è importante un piano antincendio boschivo?
Oggi il problema degli incendi boschivi assume una connotazione delicata nelle aree protette, dove i provvedimenti per contenere i danni degli incendi devono essere definiti e rapportati alle caratteristiche delle emergenze naturali. Per questi motivi è importante elaborare un piano per la prevenzione. Il fenomeno degli incendi è strettamente collegato con l’andamento delle stagioni e con le condizioni meteorologiche ma soprattutto in rapporto alla frequesntazione e agli usi che si fa delle superfici sotto le alberature. Gli incendi si sviluppano principalmente nel periodo estivo, ma possono svilupparsi anche nelle stagioni invernali caratterizzate da scarsa piovosità.
E’ importante avere un Piano AIB (Piano Anti Incendio Boschivo) che si compone di tre fasi fondamentali:
– l’eleborazione del piano,con l’analisi delle caratteristiche dell’area presa in considerazione e quindi la raccolta di dati e definizione di oggetti indispensabili durante l’incendio;
– una definizione di modalità d’intervento durante l’incendio;
– continue esercitazioni per mettere in pratica tutto ciò che è stato scritto nella pianificazione,e ovviamente per migliorare la prestazione in caso di incendio reale.
Le esercitazioni sono utili per capire quali potrebbero essere i problemi in caso di emergenza in modo da poter sopportare delle variazioni impreviste, accade spesso che si verifichino per il sopraggiungere di difficoltà: la natura è imprevedibile!
Per tale motivo è assolutamente vietato utilizzare fiamme di qualunque tipo in pineta comprese le sigarette.
SE VEDI FIAMME IN PINETA AVVISA SUBITO
Chiamando da qualunque apparecchio (anche senza credito)
il 115 dei Vigli del Fuoco o il 1515 del Corpo Forestale dello Stato
Scarica il QUADRO DI RIFERIMENTO per l’EMERGENZA INCENDIO nelle PINETE dell’AMP Torre del Cerrano
Piano AIB (Antincendio Boschivo) dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano