ALL’ATTENZIONE DEGLI STUDIOSI I SUOLI SOMMERSI DELL’AMP TORRE DEL CERRANO
Le attività scientifiche e di ricerca dell’AMP Torre del Cerrano continuano a rappresentare un rilevante interesse, sia per i risultati conseguiti che per gli studi effettuati.
Dal 23 al 25 giugno scorsi a Imola-Ravenna si è tenuto il Workshop SISS dal titolo “Hydromorphic-subaqueous ecosystems /ecosistemi idromorfi e subacquei”.
Fra le comunicazioni orali ha riscosso notevole interesse il contributo sui suoli subacquei dell’AMP Torre del Cerrano presentata dal gruppo di ricerca di pedologia dell’Università Politecnica delle Marche, coordinato dal Professor Giuseppe Corti, che nell’ambito del lavoro di ricerca portato avanti anche per il Piano di Gestione del Sito Natura 2000 “Torre del Cerrano” ha individuato interessanti argomenti da portare all’attenzione internazionale.
Del gruppo di ricerca facevano parte oltre al Prof. Corti anche Dottoressa Stefania Cocco, della Dottoressa Valeria Cardelli e del Dottor Rogerio Borguete Alves Rafael, oltre che della Dottoressa Silvia Pedicini dell’Università di Teramo e del Dott. Flavio Fornasier del C.R.A.-R.P.S. Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Centro e di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo, di Gorizia.
Il tema dei suoli sommersi marini è stato affrontato inizialmente negli USA una ventina di anni fa, in Italia rappresenta una novità. Nell’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano è stato studiato un tratto di mare per valutare gli effetti, sull’evoluzione e sulla qualità dei suoli sommersi, della pressione antropica, in particolare per gli effetti di quelle attrezzature da pesca che operano con un trascinamento a contatto con il fondale provocando una modifica sulla stratificazione dei sedimenti.
Allo scopo di aumentare le conoscenze, seguendo un approccio pedologico, è stato studiato un transetto di suoli subacquei nell’Area Marina Protetta confrontando suoli situati alle batimetrie 2, 4, 6 e 8 m, sia in aree “disturbate”, che protette, perlomeno da almeno 5 anni con l’istituzione dell’AMP. I suoli sono stati campionati con una benna montata su una barca e sono stati rimossi tramite una lama di plastica rigida che ha permesso di mantenere indisturbati i profili. Questi sono stati descritti secondo il metodo Shoneberger et al. (1998), introducendo caratteristiche quali la presenza di animali quali bivalve, gasteropodi, vermi ecc.. I campioni sono stati asciugati e analizzati per le loro caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche. In entrambi i casi sono state osservate differenze morfologiche negli orizzonti C e A. I suoli sommersi costituiscono un esempio importante di pedogenesi promossa da animali che, con il loro effetto di bio-turbamento e l’escrezione di sostanze organiche, favoriscono l’attività della popolazione microbica arrivando a trasformare gli orizzonti fino a migliorarne le caratteristiche al massimo livello di condizione di suolo.
Il lavoro che il gruppo del Prof. Corti sta portando avanti sarà presto concluso per la sua prima fase di studio e aiuteranno nella gestione degli ambienti profondi dell’Area Marina Protetta.