A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ANTEO
A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ANTEO
Specie: Rapana venosa (Valenciennes, 1846)
Famiglia: Muricidae
Indice di frequenza: Comune nell’Alto Adriatico, nella zona del Parco del Cerrano la specie è molto rara
Distribuzione: E’ segnalata soprattutto nel Medio- Alto Adriatico e nel Mar Nero e poco oltre lo stretto dei Daradanelli.
Descrizione: Conchiglia grande, solida, di colore marrone chiaro. L’apertura è ampia, arancio acceso a volte tendente sul rossiccio. Superficie opaca percorsa da una striatura spirale poco evidente e puntinata Raggiunge circa 140 mm di altezza
Habitat: Vive sui fondi rocciosi sabbiosi-fangosi a partire da 1-2 m di profondità, fino a circa 15 m.
Note/curiosità: Si tratta di un vorace predatore di mitili e ostriche Specie di origine indo pacifica (Giappone, mar Cinese orientale), arrivata nell’Adriatico intorno al 1974 per apporto antropico. E’ considerata un problema per gli allevamenti di mitili e ostriche. Questa specie, ha una notevole capacità di adattamento, potendo predare varie specie di bivalve, inoltre è in grado di infossarsi profondamente nella sabbia o nascondersi tra le rocce, rendendo difficile la sua individuazione e la sua pesca. Non viene venduta a scopi alimentari, ma il robusto piede carnoso può essere lessato, tagliato a fettine e insaporito con aglio e limone. In ambito locale non è conosciuta come specie commestibile.
Specie: Bolinus brandaris (Linneo, 1758)
Famiglia: MURICIDAE
Nomi comuni e dialettali: Murice spinoso
Indice di frequenza: Viene pescata in quantità tali da rendere possibile la sua commercializzazione. Più difficile è il suo reperimento sulla battigia
Distribuzione: Diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo
Descrizione: Conchiglia molto caratteristica dalla forma inconfondibile con il canale sifonale molto allungato. La superficia è percorsa da strie concentriche marcate e spaziate fra loro. E’ presente una spinosità molto variabile. Si osservano esemplari con spine poco evidenti (soprattutto in quegli esemplari che vivono in acque calme e lagunari) ed altre con due o più file di spine anche molto elevate. L’apertura ha una colorazione arancio-giallognola mentre la conchiglia è generalmente beige tendente al bruno.Opercolo corneo di forma ellittica Mediamente tra i 65 e i 90 mm ma può raggiungere occezionalmente i 110 mm.
Habitat: Specie che predilige i sostrati duri ma non è infrequente anche sui fondali mobili del piano infralitorale.
Note/curiosità: La specie è predatrice e anche necrofaga. Insieme all’Hexaplex trunculus veniva utilizzata dagli antichi per estrarre la porpora dopo un lungo processo di macerazione. Non rappresenta un piatto particolarmente ricercato per le sue carni abbastanza dure, ma non è infrequente trovarla nei mercati ittici locali. Sebbene la specie sia nel complesso comune, è molto apprezzata dai collezionisti che spesso sono disposti a spendere cifre cospicue per esemplari dalle spinosità esasperate.
Specie: Tonna galea (Linné, 1758)
Famiglia: Tonnidae
Indice di frequenza: Specie solitaria non frequentissima nel Medio Adriatico, più diffusa nel Basso Adriatico e nel Mediterraneo meridionale.
Distribuzione: E’ presente in tutto il bacino dell Mediterraneo.
Descrizione: Conchiglia grande e globosa di colore nocciola. Apertura molto ampia biancasta. Superficie caratterizzata da costole spirali equidistanti tra loro dalla forma arrotondata. La sutura è molto profonda e canalicolata. Raggiunge una altezza media di circa 300 mm
Habitat: Vive sui fondi sabbiosi-fangosi a partire da circa 15 m di profondità, ma si rinviene anche in ambienti eterogenei.
Note/curiosità: E’ specie protetta, citata nell’appendice II del Protocollo ASPIM (1995) e Appendice 2 della Convenzione di Berna (1981). Pertanto ne è vietata, oltre che la cattura, anche la molestia dell’ambiente di vita, nonché la detenzione anche di esemplari morti. Vivendo ad una profondità difficilmente accessibile ai subacquei non professionisti e stando profondamente infossata durante il giorno, questa specie si protegge bene dall’uomo e dalle sue attività di pesca anche da sola. Si tratta di un predatore, che durante il giorno vive profondamente infossato nel fondo, uscendo solo nelle ore notturne. Si nutre di ricci, olotirie, crostacei e altri animali, che cattura ed immobilizza abilmente con l’ampio piede. Utilizzata anche a scopo alimentare, specialmente nelle regioni del Sud Italia, nella fascia del Medio Adriatico non ha una consolidata tradizione culinaria per le sue carni piuttosto dure che abbisognano di un adeguato trattamento per poter essere consumate.
Specie: Osilinus turbinatus (Von Born, 1778)
Famiglia: TROCHIDAE
Indice di frequenza: Frequente nella zona litoranea rocciosa.
Distribuzione: E’ una specie presente in tutto il Mediaterraneo.
Descrizione: Conchiglia robusta a base piatta e priva di ombelico. La columella forma una nodulosità poco accentuata. Il disegno sulla conchiglia è formato da macchie a forma di mattoncino dal colore rossiccio scuro su un fondo giallognolo grigiastro. All’interno la colorazione è bianca madreperlacea. Può raggiungere i 30 mm di altezza
Habitat: Vive tra gli scogli nella zona appena al di sotto del Sopralitorale roccioso fino a basse profondità.
Note/curiosità: Specie dalle attività notturne. Il giorno è facile scorgerla al riparo dai raggi del sole nelle fesure sommerse tra le rocce. Si nutre di alghe che raspa con la propria radula (una particolare lingua a forma di nastro trasportatore dentellato). Sebbene sia commestibile non trova spazio nella cucina locale.