SABELLARIA SPINULOSA NELL’AMP TORRE DEL CERRANO
Novità importanti dalle ricerche in corso sulla specie Sabellaria nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Una delle specie di maggior rilevanza per gli ecosistemi di fondale dell’AMP.
Nel decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 21 ottobre 2009, in cui viene istituita l’AMP Torre del Cerrano, la prima finalità di tutela a cui è preposta riportata all’articolo 3 comma a è la seguente: «la tutela e la valorizzazione delle caratteristiche naturali, fisiche, chimiche e della biodiversità marina e costiera, con particolare attenzione alle biocostruzioni a Sabellaria halcocki» .
La Sabellaria èun animale con aspetto vermiforme che appartiene alla classe dei Policheti, la più antica filogeneticamente del phylum degli Anellidi; ha corpo cilindrico, allungato, un po’ schiacciato dorso-ventralmente, con simmetria bilaterale, è privo di zampe e le sue dimensioni medie sono dai 20 ai 40 mm. Gli animali appartenenti a questa specie sono organismi biocostruttori in grado di costruire strutture permanenti rappresentate dall’aggregazione e sovrapposizione dei tubi in cui vivono e che essi stessi costruiscono. Esiste una relazione tra lo stato morfologico delle biocostruzioni, la struttura dell’assemblaggio degli animali con le scogliere e le condizioni ambientali. Questi animali possono essere definiti come degli “ingegneri” ecosistemici, la cui struttura di scogliera aumenta la complessità sia degli ambienti bentonici, sia della biodiversità della fauna associata.
Un approfondimento scientifico su questa specie è anche riportato sul SITO nell’apposita sezione.
Recenti ricerche e approfondimenti tassonomici sul genere Sabellaria (Lezzi et al., 2015) hanno evidenziato che per il Mediterraneo sono note tre specie di policheti biocostruttori: S. alveolata (Linnaeus, 1767), S. spinulosa (Leuckart, 1849), and S. alcocki Gravier, 1906.
Sabellaria alveolata è nota prevalentemente per l’Atlantico e il bacino mediterraneo nord-occidentale. Forma scogliere che perdurano fino ad una decina d’anni.
Sabellaria spinulosa e S. alcocki creano biocostruzioni leggermente diverse, formate da tubi di dimensioni inferiori rispetto a quelle strutturate da S. alveolata. I vermi sono infatti più piccoli e sono stati spesso confusi tra loro. S. spinosula è ad affinità fredda, nota anche per il mare del Nord. S. alcocki potrebbe invece essere ad affinità calda, infatti il suo areale tipico sembra essere l’Oceano Indiano. Al momento le segnalazioni mediterranee di S. alcocki sono considerate incerte. La specie presente presso nell’AMP di Torre Cerrano potrebbe pertanto essere identificata come Sabellaria spinosula, o anche come tale, e non S.alcocki, o solo come tale, secondo quanto indicato fino ad oggi.