L’AMP Torre del Cerrano in Tunisia per “insegnare” il proprio modello di tutela e creare opportunità progettuali future
Tra l’11 e il 12 marzo scorsi l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano ha presentato a Gammarth, in Tunisia, la metodologia con cui hanno elaborato i propri piani di gestione, secondo quei criteri prefissati dal Ministero dell’Ambiente utilizzati in tutte le AMP italiane.
Il Direttore dell’AMP Torre del Cerrano, Fabio Vallarola, è stato chiamato come docente all’incontro di formazione organizzato dal RAC/SPA dell’UNEP (Centro di Attività Regionali per le Aree Specialmente Protette del Programma ambientale delle Nazioni Unite), il centro che si occupa di aree marine protette nel Mediterraneo i cui responsabile erano rimasti particolarmente impressionati dell’ottimo lavoro che si sta svolgendo nell’AMP Torre del Cerrano in occasione dell’incontro sul “Twinning Program” svoltosi a Silvi lo scorso 26/27 febbraio. Il corso è stato infatti realizzato nell’ambito dello stesso Programma di Gemellaggio tra AMP e ASPIM (Aree Specialmente Protette di Interesse Mediterraneo) italiane e quelle delle coste mediterranee estere, nell’ambito dell’accordo di cooperazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Mediterranean Action Plan dell’U.N.E.P. (United Nations Environment Program).
Il workshop “Sviluppare e rafforzare la gestione efficace delle Aree Specialmente Protette di importanza Mediterranea” svoltosi in Tunisia, coordinato da Saba Guellouz, responsabile in carica del progetto Programma di Gemellaggio ASPIM, ha toccato tematiche fondamentali per l’ambiente e per la cooperazione tra iniziative di salvaguardia dell’ecosistema marino in diversi paesi del Mediterraneo, tra cui quella della definizione di un approccio standard alla tutela, in grado di abbracciare l’eterogeneità geografica e legale del sistema delle Aree Marine Protette nel Mar Mediterraneo, caratterizzato da diversi modelli di difficili da confrontare. La definizione di un modello amministrativo standard, infatti, facilita lo sviluppo di una rete delle AMP, gestita in modo efficace ed ecologicamente rappresentativo.
Questo contesto richiede che le Aree Marine Protette applichino modelli di gestione che garantiscano l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi di conservazione. L’approccio standard si basa su un modello messo a punto in Italia, denominato ISEA, che consente una comprensione chiara della governance delle aree protette, con una facile identificazione dei valori ecologici, delle minacce dirette e indirette che gravano su di esse e delle strategie e azioni sviluppate dagli organi di gestione atte a perseguire gli obiettivi prefissati. Un piano di gestione standardizzato, inoltre, incoraggia l’utilizzo di pratiche più consone, che possono essere trasferite e diffuse tra le AMP e all’esterno, portando alla formazione di aree di protezione efficaci ed ecologicamente rappresentative (secondo i Target di Aichi del Piano strategico per la biodiversità 2011-2020), da sviluppare in progetti di coordinamento internazionale.
Nell’ambito del Workshop si è ottenuta, a valere sul medesimo programma, la destinazione di risorse specifiche da far affluire negli ambiti operativi delle Aree Marine Protette coinvolte in modo da sviluppare programmi di sviluppo indirizzati ad una corretta gestione dei fenomeni turistici e della riduzione degli impatti ambientali nell’utilizzazione delle risorse naturali. Da questo ne è scaturito un bando pubblico che andrà in scadenza il prossimo 22 aprile 2019.
L’iniziativa, che consente di avere finanziati interventi fino a 6000,00 euro, è rivolta, come scritto nel bando, alle “Civil Society Organisations” che si identificano in Associazioni, NGO, Onlus e altre forme di associazionismo che possono essere interessate alla società civile ma che svolgono attività senza fini di lucro nel proprio statuto. Il progetto proposto è da svilupparsi in sei mesi, tra maggio e ottobre, nell’ambito delle attività collegate al tema: “Sustainable development of socio-economic activities, particularly sustainable tourism” e “ecological and/or socio-economic monitoring” nell’ambito territoriale delle Aree Marine Protette inserite nel programma.
Il tema scelto dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, sempre nell’ambito del programma di gemellaggio con Strunjan, è quello della valorizzazione della filiera corta del pescato, proveniente dall’attività della piccola pesca artigianale, in connessione con lo sviluppo di un turismo sostenibile incentrato sulle strutture rientranti nel programma “Amico del Parco marino”. Tema su cui proprio di recente si è svolto a Torre Cerrano il terzo corso di Alta Scuola di Turismo Ambientale-ASTA.
Vai alla pagina della “CALL FOR RAC/SPA TWINNING PROJECT”