I NAVIGANTI COLLABORANO PER LA TUTELA DELLE ACQUE E DEI FONDALI DELL’AMP
Con la recente entrata in vigore del Disciplinare applicativo del Regolamento sei Esecuzione (DM 12-01-2017, n.11) si sono create le condizioni per una migliore tutela dei fondali e delle coste dell’area protetta. Da quest’anno infatti, oltre ad aver confermato il divieto di ancoraggio nella Zona B è finalmente possibile controllarne il fenomeno attraverso il controllo di natanti e imbarcazioni che, provenendo dall’esterno, intendono gettare l’ancora o atterrare in AMP (art.9; 10 e 11 del Disciplinare).
Dopo aver definitivamente debellato l’azione delle draghe idrauliche delle “vongolare” si attiva così in controllo anche dell’attività da diporto.
Mentre, infatti, tutti i natanti e le imbarcazioni in navigazione non hanno bisogno di nessuna autorizzazione, nel momento in cui questi stessi mezzi si fermano in AMP hanno bisogno dell’autorizzazione affinchè se ne verifichino le caratteristiche di impatto in termini di inquinamento, sia dai motori che dai servizi igienici, nonchè in funzione dei luoghi di ancoraggio e atterraggio.
A tale programma di tutela hanno aderito i due Comuni e le Associazioni che gestiscono alaggi e circoli nautici all’interno dell’AMP. Attraverso una loro azione di controllo e incentivo a ridurre l’impatto ambientale della propria flotta si riuscirà ad avere un miglioramento qualitativo delle attività nautiche in AMP. La norma prevede, infatti, che siano loro stessi ad autodisciplinare le attività ed è sufficiente la comunicazione delle barche aderenti per poter essere in regola.
La contemporanea presenza del campo boe di ormeggio, realizzata dall’AMP già dallo scorso anno, consentirà di ridurre al minimo i disagi per chi proviene dall’esterno, potendo ormeggiare a quei gavitelli se non si è provveduto prima a richiedere l’autorizzazione.