CHIARIMENTI SU NOTIZIE NON VERE DIFFUSE RECENTEMENTE
Di recente, con un comunicato stampa del Co.Ge.Vo.-Consorzio Gestione Vongole Abruzzo, ripreso da alcune testate giornalistiche, sono state diffuse alcune informazioni, riguardo questa Area Marina Protetta, non corrette e tendenzialmente orientate ad ottenere un discredito dell’istituzione e dell’operato in corso. Tale comunicato è stato anche diffuso localmente con dei volantini senza firma che vengono consegnati anche nei pressi di Torre Cerrano di cui una copia si può scaricare in fondo a questa news.
Viste alcune uscite e rimbalzi sui social network che prendevano per buone tali informazioni, si è resa necessaria la puntualizzazione che di seguito si riporta.
L’istituzione delle Aree Marine Protette avviene in base a percorsi normativi ben precisi che partono dagli accordi internazionali, passano per le direttive europee e finiscono con le leggi nazionali di cui fa da guida la Legge quadro sulle aree protette n.394 del 6 dicembre 1991. La volontà di istituire una AMP è certamente politica nella forma di gestione scelta ma è anche un obbligo derivante da studi tecnico scientifici sul panorama nazionale e internazionale. Nel sito è raccolto il quadro normativo che ne deriva nell’apposita sezione: http://www.torredelcerrano.it/normativa.html .
Come in tutte le aree protette istituite in aree antropizzate si cerca di salvaguardare le attività preesistenti ove si ritenute compatibili con i principi della conservazione, non siano vietate espressamente dalla legge e si possano nel tempo regolamentare per ridurne ulteriormente l’eventuale impatto. La tutela del Fratino, specie protetta dalla Direttiva 79/409/CEE denominata, appunto “Uccelli”, è attenta sia nell’AMP che fuori di essa (al di fuori purtroppo con ben pochi strumenti). Sul sito dell’AMP c’è una intera sezione che racconta i risultati del progetto “SalvaFratino” che si svolge ogni anno per il monitoraggio delle nidificazioni: http://www.torredelcerrano.it/salvafratino-pagina-generale.html .
La pulizia delle spiagge è strettamente regolamentata e avviene nel rispetto della normativa secondo gli indirizzi forniti congiuntamente tra organismo di gestione dell’AMP e i rispettivi Comuni che congiuntamente hanno deciso la suddivisione della Zona C in tre parti a differente tutela per consentire una gestione facilitata delle differenti problematiche. Tutte le aree dunali di particolare pregio sono delimitate a fine di tutela e le imbarcazioni da diporto che si trovano in quelle aree vengono rimosse a cura dei due Comuni con regolarità per far rispettare le norme. La pulizia autorizzata si fa, solo previo adeguata istruttoria delle specifiche situazioni coordinandosi con chi segue i progetti di tutela del Fratino e di salvaguardia della vegetazione litoranea, seguendo un documento di indirzzi reperibile anche sul sito dell’AMP al seguente URL: http://www.torredelcerrano.it//docs/Indirizzi%20per%20Pulizia%20e%20Accessi%20all’arenile.pdf
Nessuna normativa prevede che tutte le quattro le Zone previste dalla legge devono necessariamente essere presenti nelle aree protette. Tanto è vero che moltissime AMP non hanno la Zona D. Semplicemente gli studi condotti preliminarmente alla istituzione non hanno ritenuto opportuno individuare una Zona A non necessitando di un divieto di accesso e balneazione per la tutela degli habitat e delle specie rilevate. Tale forma di tutela si è ritenuta sufficiente anche nei più recenti studi volti alla redazione del Piano di gestione del Sito di Interesse Comunitario “Torre del Cerrano” che coincide con l’AMP. In ogni caso il decreto Ministeriale istitutivo dell’AMP non prevede Zone “A”; non si tratta dunque di una scelta gestionale ma di una precisa disposizione normativa nazionale. Si veda anche: http://www.torredelcerrano.it/lamp-torre-del-cerrano-in-natura-2000.html
La piccola pesca artigianale è consentita ma non è affatto vero che non ci siano limiti. La possibilità di calare nasse e reti è di fatto esclusa in Zona B in forza delle norme volte alla tutela dell’area archeologica di cui alla Deliberazione n.15 del 25-05-2012, scaricabile nel sito all’indirizzo: http://www.torredelcerrano.it//docs/015%29ControlloAncoraggioZonaB.pdf .
La piccola pesca è altresì limitata, in numeri, dalla normativa vigente e si sta studiando, concordemente con i piccoli pescatori, nei lavori della Commissione di Riserva, come migliorare la compatibilità del loro operato che è, e resta, una attività considerata sostenibile ed ammessa nelle AMP. La limitazione più importante è comunque contenuta nella normativa istitutiva dell’AMP laddove, all’art.5 del DM 28 luglio 2009 n.218, si chiarisce che «l’esercizio della piccola pesca artigianale e l’attività di pescaturismo [sono] riservate alle imprese di pesca che esercitano l’attività sia individualmente , sia in forma coperativa, aventi sede legale nel comprensorio di Pineto e Silvi, alla data di entrata in vigore del presente decreto».
Sulla incompatibilità delle draghe “turbosoffianti” la legge è chiara e in tal senso si è anche pronunciato il TAR già due volte, la prima volta l’8 luglio 2010, subito dopo l’istituzione e l’ultima volta con una sentenza chiara ed approfondita del 3 settembre 2014, reperibile su: http://www.torredelcerrano.it//docs/Ordinanza%20TAR%20Lazio.pdf
La draga “vibrante” al pari della “turbosoffiante” non è ritenuta compatibile dall’ISPRA che ha concluso di recente la propria istruttoria per conto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare che ha indicato tale incompatibilità nella nota alla Regione Abruzzo dello scorso 17 luglio, reperibile nel sito all’indirizzo: http://www.torredelcerrano.it//docs/14319-15.pdf .
Il Consorzio ha cercato più volte di andare incontro alle necessità della categoria della pesca dei molluschi bivalvi ma il reiterato tentativo di ricorrere al TAR per l’annullamento dell’esistenza dell’AMP e il rifiuto da parte del CoGeVo nel febbraio del 2011 dell’accordo quadro di collaborazione allora predisposto (si veda: http://www.torredelcerrano.it/archivio-news/raggiunto-laccordo-tra-area-marina-protetta-torre-del-cerrano-e-cogevo-abruzzo.html ) non ha consentito all’AMP di supportare la categoria verso soluzioni delle problematiche che si stanno vivendo. La disponibilità del Consorzio è sempre comunque piena e costruttiva nel rispetto delle regole vigenti e normative vigenti.