La Carta di Cerrano a Piran-Slovenia
Durante la conferenza internazionale promossa dall’UNEP, l’organizzazione dell’ONU che si occupa di ambiente, svoltasi a Piran, in Slovenia, il 28 e 29 ottobre 2010, l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano ha portato, invitata dagli organizzatori,
l’esperienza della Carta di Cerrano: strumento utile per il coordinamento delle aree protette dell’Adriatico volta alla creazione di una rete che abbia sia valenza ecologica che di partnership nell’ambito dei programmi europei di finanziamento sulla cooperazione transfrontaliera. La partecipazione ed il tema trattato sono stati molto apprezzati
La Carta di Cerrano è un documento approvato nel 2008 da dieci aree protette marine e costiere adriatiche che condivisero con le AMP di Torre del Cerrano e Miramare la necessità di coordinarsi per avviare forme di co-progettazione sul panorama internazionale ed avviare forme di “networking” nella regione Adriatica. Dal 2008 il numero delle aree protette che hanno sottoscritto la Carta di Cerrano è oltre che raddoppiato ed oggi registra 21 aree protette firmatarie che hanno costituito un vero e proprio coordinamento stabile, il cui segretariato è curato proprio da Torre Cerrano e che ha preso il nome di AdriaPAN, Adriatic Protected Areas Network. AdriaPAN è divenuto un coordinamento dove le attività di progetto prendono sempre più corpo e ad oggi oltre 25 ulteriori organizzazioni, Università, Istituti di ricerca e associazioni hanno chiesto di esserne membri associati nella costituzione di partnership su specifiche iniziative progettuali.
La Carta di Cerrano è così lo statuto di AdriaPAN e questo coordinamento a Piran ha raccolto consensi su più livelli riuscendo a rafforzare i rapporti con rappresentanti di altre aree protette su molti progetti. Il maggior interesse si è registrato sul progetto BiSEAcle (Bicycle Intermobility System Ensuring Adriatic Cost Leisure and Environment), in particolare da parte dei rappresentanti croati, in forza dell’alta valenza di tipo turistico che questo progetto sta perseguendo in termini di promozione della mobilità sostenibile.
Altrettanto interesse si è registrato per un’altro progetto, ancora ai suoi primi passi nella predisposizione, denominato ChaMon (Charadrius+Monachus), che si interessa della tutela degli habitat costieri di maggior interesse in Adriatico attraverso lo studio e monitoraggio di due specie animali in pericolo di estinzione: il Fratino (Charadrius alexandrinus) e la Foca Monaca (Monachus monachus). Il progetto che comunque continua a convogliare interesse da parte di tutte le aree protette resta PAEIAS (Protected Areas Efficiency in Adriatic Sea), il primo progetto già presentato sul programma IPA-Adriatico dello scorso anno attraverso un capofila sloveno, l’Università di Koper-Capodistria, rivolto ad una verifica dell’apporto che le aree protette stanno dando in termini di miglioramento dell’offerta turistica ed in termini di arricchimento della risorsa ittica, che ora si sta ridefinendo per una nuova presentazione ulteriormente arricchita sul bando del prossimo anno.
Al termine dei due giorni di lavori l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, nella sua veste di sede del segretariato di AdriaPAN, è stata invitata ad avviare una diretta collaborazione con MedPAN, la rete esistente delle aree marine protette del Mediterraneo che ha sede in Francia, presso il Parco di Port Croix, ed è stata inserita tra i membri dello Steering Commitee del nuovo progetto di MedPAN per la definizione di un unico quadro informativo delle aree protette mediterranee e, in questa veste, l’AMP Torre del Cerrano sarà tra gli ospiti ai workshop organizzati su questo tema ed all’Assemblea di MedPAN che si terranno tutti in Tunisia il prossimo dicembre.