L’AMP TORRE DEL CERRANO AL XII SIMPOSIO INTERNAZIONALE GEOHAB 2013 PRESENTA
Ottimi risultati per il Cantiere didattico in ambito naturalistico
Prosegue con successo l’attività scientifica dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano: è stato presentato al XII International Symposium – GEOHAB 2013, in corso di svolgimento a Roma, il risultato di una convenzione gratuita di collaborazione tra l’AMP Torre del Cerrano con il Dipartimento di Ingegneria e Geologia dell’Università D’Annunzio Pescara Chieti. Lo studio ha evidenziato fenomeni di erosione della facies dunale negli ultimi 200 anni e l’evoluzione della struttura morfologica dunale dovuta alle dinamiche marine.
Il forum annuale di GEOHAB riunisce geologi, biologi, statistici, astronomi e manager ambientali di tutto il mondo, che stanno sviluppando nuovi metodi e procedure per collegare dati tele-rilevati con la geologia dei fondali marini e con la biologia marina all’interno di un ambiente geo-spaziale. Ad oltre 10 anni dal suo inizio, la conferenza GEOHAB arriva per la prima volta al Mediterraneo. E’ ospitato dal Servizio Geologico d’Italia – ISPRA in collaborazione con l’Istituto per l’ambiente marino e costiero – CNR.
Anche l’attività formativa sta avendo ottimi risultati: a circa 6 mesi dalla realizzazione del cantiere didattico effettuato nell’ambito del primo corso di “Tecniche di Ingegneria Naturalistica in ambito costiero“, (organizzato a Pineto nel novembre del 2012 dall’AMP Torre del Cerrano, dalla Riserva Naturale Regionale Oasi WWF dei Calanchi di Atri e dall’AIPIN-Gruppo Promotore Abruzzo), è stato effettuato un primo monitoraggio speditivo dell’intervento. Il Corso aveva previsto anche il recupero reale di ambienti naturali costieri caratterizzati dall’habitat di duna, intervento particolarmente complesso da salvaguardare ed ancor più difficile da restaurare laddove danneggiato.
L’opera realizzata ha superato le mareggiate invernali, la fascinata di Tamerici (Tamarix gallica) presenta i primi getti, le specie erbacee trapiantate hanno tutte attecchito, ma soprattutto l’interdizione al passaggio sta permettendo una rapida colonizzazione della vegetazione spontanea, mostrando l’estrema dinamicità degli ambienti dunali.
“Sperando che l’intervento non subisca danni durante il periodo estivo a causa dei flussi di turisti, – ha dichiarato l’Ing. Cesare Crocetti, Responsabile del Cantiere – possiamo considerare l’esperienza positiva, in quanto ha permesso di osservare direttamente la capacità di attecchimento delle specie arbustive ed erbacee utilizzate, l’efficacia delle tecniche utilizzate, realizzate con costi estremamente contenuti”.