La posizione ufficiale dell’AMP Torre del Cerrano in merito alla pesca delle vongole.
Nel corso di un incontro che si è tenuto ieri 10 dicembre, alla presenza dei rappresentanti del Cogevo, dell’Assessore Regionale Mauro Febo, del Consigliere (e componente CdA del Parco) Emiliano Di Matteo, dell’assessore provinciale Francesco Marconi, il Presidente dell’AMP Torre del Cerrano Avv. Benigno D’Orazio ha ribadito la posizione ufficiale dell’ente-parco sul tema della pesca delle vongole.
“Nella fase istitutiva dell’AMP Torre del Cerrano sono state alimentate ambiguità ed aspettative illusorie a scapito della categoria dei vongolari, alla quale invece vanno prestate le dovute, reali, attenzioni soprattutto nell’attuale fase congiunturale di crisi economica. In questo quadro l’assemblea del Parco (composta dai Comuni di Pineto. Silvi, nonché dalla Provincia di Teramo e dalla Regione Abruzzo) ha già deliberato due anni fa un’ipotesi progettuale sulla pesca delle vongole, ipotesi che le associazioni dei vongolari, all’epoca, non hanno accettato”.
Quale organo esecutore della volontà dell’Assemblea, il Presidente dell’AMP ha ribadito la validità per l’ente della proposta anzidetta che in sintesi prevedeva:
– Lo sviluppo di attività comuni con i pescatori per la lotta all’inquinamento dei fiumi e la pulizia dei fondali marini.
– L’avvio di un fase sperimentale di ricerca nelle fasce laterali del parco marino, limitatamente al periodo invernale e per un numero limitato e controllato di barche, per la pesca delle vongole con l’introduzione di strumenti selettivi di pesca ivi comprese le forme artigianali di pesca notoriamente promosse e valorizzate nelle Aree Marine Protette. Il tutto sotto la stretta sorveglianza e controllo di istituti di ricerca come l’Istituto Zooprofilattico di Teramo.
– Ferma repressione di ogni abuso dei pescatori, con sanzioni che possono arrivare fino alla revoca della convenzione e di ogni attività sperimentale.
– L’avvio, una volta terminata la fase sperimentale e subordinatamente ai positivi risultati della stessa, del progetto “Paparazza del Cerrano”, vongola “doc” da prelevare nelle aree contigue, esterne al Parco, con tali procedimenti studiati. Progetto in grado di valorizzare il pescato in dette aree e dunque compensare la categoria dei limiti di pesca che ha subito con l’istituzione dell’Area marina protetta. E’ stato ulteriormente precisato che nelle aree contigue nessun ulteriore divieto o limite sarà imposto alla pesca, registrando sul punto un preciso impegno della Regione.
– Sviluppo di progettualità comuni a valere su fondi regionali, nazionali e comunitari finalizzati alla esaltazione del principio di tutela ambientale in un quadro di sviluppo sostenibile.
“Nei prossimi giorni convocherò una specifica riunione del tavolo istituito con la “Carta Europea del Turismo Sostenibile”, invitando le associazioni dei pescatori – dichiara D’Orazio – per poter avviare al meglio ogni progettualità. Sul punto credo, infatti, sia necessaria la condivisione delle associazioni ambientaliste e di volontariato nonché degli operatori economici del Cerrano. Se, come auspico, il tavolo condividerà il progetto si potrà richiedere il parere della Consulta della pesca e poi quello conclusivo del Ministero dell’Ambiente”.
Questi i termini della proposta del Parco, in cui il progetto completo è rinvenibile sul sito dell’AMP
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