Rospo smeraldino
Nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano non ci sono solo meraviglie sott’acqua e in spiaggia, alcune infatti le troviamo lungo i corsi d’acqua che sfociano nei territori di Silvi e Pineto. Tra queste meraviglie c’è il rospo smeraldino appenninico o balearico (Bufotes balearicus o Bufo lineatus).
È endemico della penisola italiana (ossia vive solo qui), isole maggiori comprese. La pelle è verrucosa e il corpo è tozzo. Si nutre di invertebrati tra cui zanzare, mosche, ragni e cavallette. Si differenzia dal rospo comune per la colorazione biancastra/beige con macchie verdi orlate di nero. Alcune parti della pelle possono essere di colore rosa. L’iride è verde metallizzato e la pupilla è orizzontale. La femmina si distingue dal maschio principalmente per le sue dimensioni maggiori.
Diffuso soprattutto lungo i litorali sabbiosi e le zone di pianura, si può trovare anche in ambienti relativamente aridi e antropizzati e anche in ambienti con una altitudine più elevata. Il periodo degli accoppiamenti può protrarsi anche per 2 o 3 mesi, solitamente tra marzo e agosto. Le larve schiudono entro la prima settimana dalla deposizione e completano la metamorfosi in 40-60 giorni. Per la deposizione dei lunghi cordoni di uova utilizza acque basse di pozze temporanee, vasche e fontane. I maschi, provvisti di sacca vocale, si disputano i territori ed invitano le femmine all’accoppiamento emettendo diverse e complesse vocalizzazioni. Il canto è inconfondibile ed è simile ad un trillo intermittente ed acuto.
La specie è elencata in appendice II della Convenzione di Berna e in appendice IV della direttiva Habitat
(92/43/CEE).
Testo e foto di Francesca Trenta e Matteo Ferretti.