IMPORTANTI GLI INCONTRI ADRIAPAN DI TRIESTE
Primo evento, mattina del 9 marzo 2018, l’inaugurazione del BioMA (Biodiversitario Marino), un museo dedicato alla biodiversità marina del Golfo di Trieste nell’AMP di Miramare coordinata da Maurizio Spoto, direttore della Riserva Marina. Presenti Gaetano Benedetto del WWF (presidente Parco Nazionale del Circeo) e Antonio Canu WWF (Responsabile Oasi del WWF).
Il BioMA, è un museo immersivo focalizzato sulla biodiversità marina organizzato come ideale luogo per l’educazione ambientale e la conoscenza del mondo sommerso senza scontare le barriere imposte da limiti fisici, dall’età o dalla lingua.
È stato un momento di forte interesse che ha fornito spunti utili per il futuro allestimento del Museo della Torre di Cerrano. Notevole la ricostruzione della profondità pelagica, della scogliera sommersa, delle praterie sottomarine e delle distese sabbiose. Tutto corredato da pannelli informativi e elementi multimediali e multisensoriali, come la vasca didattica, le postazioni sonore e le bioluminescenze.
Secondo evento, pomeriggio del 9 marzo 2018, una tavola rotonda dedicata alla gestione del monitoraggio della biodiversità in ambito marino e terrestre con un confronto aperto tra i responsabili delle aree protette, centri di ricerca ed università. La presenza della dottoressa Maria Carmela Giarratano, direttore generale della Direzione Generale Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente, ha permesso di affrontare il programma della Marine Strategy a cui l’AMP Torre del Cerrano partecipa con cui si intende raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale del mare (GES, “Good Environmental Status”).
Si è parlato del monitoraggio dei rifiuti attraverso il progetto europeo act4litter, unione delle direttive Marine Strategy e Habitat, dello spiaggiamento degli animali e la gestione dello smaltimento delle loro carcasse, partecipazione a progetti europei per la tutala della biodiversità, della cooperazione tra aree marine, ricerca scientifica e le ARPA regionali.
Terzo evento, mattina del 10 marzo 2018, presso l’auditorium Salone degli Incanti il tavolo di lavoro “da AdriaPAN ad AdrIonPAN” incentrato sull’ampliamento dell’area d’interesse all’intero bacino Adriatico e Ionico. Il direttore dell’AMP Torre del Cerrano, Fabio Vallarola, ha coordinato l’incontro che si è aperto con gli interventi di Mitja Bricelj (Ministero dell’Ambiente e Pianificazione Territoriale della Slovenia) e dell’archeologa Rita Auriemma (ERPAC, Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia). La tavola rotonda ha visto la partecipazione delle seguenti aree marine protette: Torre Guaceto (Puglia), Kornati National Park (Croazia), AMP Torre del Cerrano (Abruzzo), Miramare di Trieste (Friuli–Venezia Giulia), Riserva Naturale Sentina (Marche), Brijuni National Park (Croazia), Izola Natural Park (Slovenia). Tanti interventi focalizzati all’inserimento nella gestione delle aree marine protette l’elemento “archeologia”. Il mondo archeologico sommerso visto come una grande opportunità turistica ma anche di tutela dell’ambiente marino in quanto monitorate e non soggette ad attività di pesca intensiva. Inoltre vi è stato l’impegno di tutti i partecipanti di continuare a cooperare nella presentazione di progetti europei. In conclusione si è fissato il luogo del prossimo incontro presso Torre Guaceto per favorire la partecipazione di tutte le riserve ed aree protette dello Ionio.
Terzo evento, mattina del 10 marzo 2018, visita alla mostra “Nel Mare dell’Intimità” a cura dell’archeologa Rita Auriemma, allestita all’ex-Pescheria-Salone degli Incanti. Una mostra con un allestimento entusiasmante che affascina il visitatore. La visita, guidata dalla stessa curatrice, ha introdotto il gruppo delle “Aree Marine Protette” nel mondo delle sensazioni e della storie dettate dal nostro mare adriatico. L’archeologia subacquea vista come elemento di unione ed opportunità conoscitiva attraverso i paesaggi costieri antichi, gli insediamenti, le strutture dei porti e degli approdi, i relitti delle imbarcazioni e i reperti rinvenuti nei tantissimi siti presenti nel mare Adriatico.
L’esposizione archeologica dimostra chiaramente che il patrimonio sommerso, evidenziando gli antichi scambi e rotte commerciali, può rappresentare la naturale condivisione culturale tra tutte le nazioni adriatiche. Il mare adriatico visto come “Mare dell’Intimità” dove le storie ed i reperti provenienti da Italia, Croazia, Slovenia e Montenegro parlano la stessa lingua del mare.
L’AMP Torre del Cerrano si è sentita perfettamente in linea con l’idea della curatrice Rita Auriemma condividendo l’importanza dell’archeologia subacquea inserito nell’ampio discorso di turismo sostenibile e di qualità. D’altronde la presenza dell’antico porto di Atri proprio in area protetta Torre del Cerrano esprime questo.