Imparare facendo: la ricostruzione degli ambienti dunali
Nel mese di Marzo di quest’anno si è svolto presso Torre Cerrano, dopo una precedente esperienza nel Novembre del 2012, il secondo corso di formazione con cantiere didattico dal titolo “Tecniche di Ingegneria Naturalistica e difesa delle coste sabbiose”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’AIPIN – Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica, con la Riserva Naturale Regionale dei Calanchi di Atri, con il Gruppo Scout AGESCI di Pineto e con il patrocinio dei Comuni di Pineto e Silvi e dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo, che ha riconosciuto ai suoi iscritti crediti di aggiornamento professionale per la partecipazione al corso.
Il corso è stato strutturato in due moduli teorici ed uno pratico in cui gli iscritti (geologi, architetti, ingegneri, biologi, geometri, consulenti ambientali e studenti) provenienti dall’Abruzzo, ma anche da altre regioni italiane (Marche, Molise ed Emilia-Romagna), hanno realizzato un piccolo intervento di ripristino di habitat dunali con tecniche di Ingegneria Naturalistica.
L’Ingegneria Naturalistica è una disciplina tecnica-naturalistica, che utilizza le piante vive autoctone come materiale da costruzione negli interventi antierosivi, stabilizzanti, di consolidamento o anche di sola rinaturazione, da sole, o in abbinamento con altri materiali naturali o artificiali (paglia, legno, pietrame, reti metalliche, biostuoie, geosintetici, etc.).
L’Ingegneria Naturalistica può essere utilizzata anche nelle sistemazioni in ambiti costieri sabbiosi, adattando le specie vegetali e le tecniche impiegate alle peculiarità dell’ambiente costiero. Le dune litoranee costituiscono infatti un ecosistema dinamico dal fragile equilibrio, che presenta caratteristiche ecologiche estreme (substrato incoerente, povero di nutrienti, ricco di cloruro di sodio, mobile ed altamente drenante, esposizione a venti salsi, forte irraggiamento), tali da limitare l’esistenza a poche specie vegetali estremamente specializzate (specie psammofile).
Nell’ambito del cantiere didattico è stato realizzato, di fronte al sottopasso ferroviario di Torre Cerrano, un intervento di consolidamento e rivegetazione di un volume di sabbia recentemente posizionato a chiusura di un accesso carrabile all’arenile in zona B dell’Area Marina Protetta.
Il cantiere didattico ha avuto scopi formativi, ma anche di sperimentazione di diverse tipologie di opere, particolarmente utili per creare barriere naturali di difesa dalle mareggiate, che impediscano l’accesso all’arenile e che permettano di ricostruire la naturale continuità dei cordoni dunali. Tale approccio ha permesso quindi all’AMP Torre del Cerrano di acquisire anche esperienze e competenze, che permettano in seguito di riproporre i piccoli interventi sperimentati a scala più ampia nel territorio dell’AMP, con l’intento di tutelare al massimo i delicati e preziosissimi ambienti dunali presenti nell’Area Marina Protetta.
Il progetto SalvaDuna – Guarda il video